LOTTO 505

Giacomo Del Po (attrobuito/zugeschrieben) – Nettuno e Anfitrite, 1700/20

Olio su tela applicata su tavola, 57 x 71 cm, danni dovuti all’età,

in cornice.

Il dipinto in esame, inedito per quanto mi consta, è riferito da una nota dattiloscritta

apposta a tergo al pittore Giacomo Del Po. L’attribuzione si può a mio

avviso confermare alla luce del giordanismo che pervade l’opera e della sua evidente

qualità esecutiva, sia per quanto riguarda la complessa e movimentata

composizione, ricca di figure, sia sotto il profilo del trattamento chiaroscurale,

tipico della scuola napoletana di primo Settecento. La finezza di alcuni volti, come

quello della ninfa ignuda trattenuta dal tritone, identificabile con Anfitrite, riecheggia

la fisionomia di molte protagoniste del repertorio del pittore romano naturalizzato

napoletano. Di ottima fattura sono anche il putto riccioluto che le nuota

accanto, con un rametto di corallo in mano, e i musi frementi degli ippocampi in

primo piano, abilmente lumeggiati. Il dio Nettuno avanza sul suo carro marino

brandendo nella destra il tridente con gesto elastico e perfetta resa anatomica del

torso. Altri dettagli – in particolare il putto a dorso di un delfino all’estrema sinistra

della scena – sono invece di stesura più sorda, probabilmente perché sottoposti

ad antiche ridipinture. Lo stato di conservazione della tela è infatti molto precario

e solo un restauro professionale potrà restituirle la piena leggibilità.

Dott. Roberto Pancheri, 2025

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(Rom/Roma 1652 – Neapel/Napoli 1726)

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